In che modo sono cambiati i trend di consumo degli utenti? Dove si è direzionata la loro attenzione?
AI E ROBOT, che già erano vissuti con crescente accettazione, saranno ancora più centrali dopo quarantena e lockdown, ulteriore garanzia di servizi che minimizzano i contatti.
Anche la tendenza ad avere INFORMAZIONI RAPIDE è stata ulteriormente amplificata: i consumatori sono ancora più distratti, chiedono ai brand rassicurazione e narrazioni coinvolgenti, ma ancora più veloci, con messaggi brevi che vanno al punto senza tanti giri di parole, ma capaci di aiutarli a vivere questi difficili frangenti.
LA MOBILITÀ, prima contraddistinta da una domanda di movimenti fluidi e tanto sharing, oggi è segnata da paura e ricerca di sicurezza e, nel lungo termine, da alternative sostenibili. Euromonitor crede molto nelle biciclette e ritiene che le aziende debbano investire in soluzioni che facilitino gli spostamenti.
INCLUSIONE PER TUTTI è un altro trend diventato più forte a causa del covid-19, anche perché tutti o quasi a causa del lockdown hanno sperimentato l’isolamento e le sue conseguenze. Ai brand il compito di riprogettare prodotti e servizi tenendo conto anche del ritrovato o rafforzato senso di comunità. Questa tendenza tocca anche gli ambiti dell’intrattenimento e del tempo libero e tutte le piattaforme che mettono in connessione tra loro le persone.
LA DOMANDA DI BENESSERE MENTALE sarà ancora più alta in conseguenza del coronavirus, a cominciare dall’ansia e dalla claustrofobia sviluppata dopo tante settimane chiusi in spazi modesti. La priorità per molti sarà la cura di sé e il business dovrebbe focalizzarsi su questo.
CASE MULTIFUNZIONALI: il covid-19 ha fatto diventare improvvisamente realtà quella che era solo una tendenza. La casa è ormai un hub multifunzionale da cui lavorare, far shopping, giocare, studiare e non si torna indietro.
L’emergenza sembra aver messo in stand-by le PREOCCUPAZIONI PER LA PRIVACY, ma torneranno nel lungo termine, e ha fatto fare un salto digitale ai gruppi di popolazione più anziani. I brand dovranno rendere ancora più chiari ed evidenti i benefit che offrono anche a queste nuove audience.
L’ORGOGLIO LOCALE è in ulteriore ascesa, le persone tendono a identificarsi ancora di più nei brand e nei prodotti locali, rigettando la globalizzazione. La ricerca di sicurezza spinge l’iper-localizzazione, il senso di comunità guida il sostegno ai business locali e nel lungo termine la trasparenza della supply chain sarà ancora più importante, così come la capacità di piccoli business di evolvere la propria offerta utilizzando il canale eCommerce.
L’ECONOMIA CIRCOLARE sarà invece in ribasso, le credenziali ‘green’ dovranno essere ripensate in chiave ‘clean’, salute e sicurezza una priorità. Nel lungo termine la circular economy tornerà, perché comunque la sostenibilità rimane in primo piano nell’agenda dei consumatori.
ARIA PULITA OVUNQUE: il trend rimane stabile, ma dall’esterno si concentra nell’interno delle case. Nel breve termine si tradurrà nella prevenzione come priorità e in un ritorno a stili di vita sostenibilità, nel lungo termine nella ricerca di protezione contro l’inquinamento e le persone si aspettano che aziende e brand sostengano questo obiettivo.
BRAND PURPOSE. In ogni caso, sottolinea Euromonitor, fare del bene in questi tempi difficili è un’iniziativa chiave per le aziende in molti settori, la brand purpose è cambiata, le persone chiedono che siano utili, d’aiuto e supporto, non vogliono sentirsi semplicemente vendere prodotti.